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Fin dalla sua prima edizione, l’evento è divenuto una piattaforma internazionale dedicata all’Open Innovation, capace di valorizzare una experience di qualità che è diventata nel corso degli anni il punto di partenza per molte startup e luogo d’incontro ideale degli innovatori di tutti i settori a livello internazionale nonché un palcoscenico per l’innovazione Made in Italy.
Maker Faire Rome alimenta un movimento culturale globale, celebrando creatività, innovazione e imprenditorialità e collegando persone e progetti capaci di modellare il futuro. Maker Faire Rome, giunta alla sua IX edizione, si terrà dall’8 al 10 ottobre 2021 a Roma in formato fisico e digitale, Maker Faire Rome è a tutti gli effetti un fenomeno globale con un saldo posizionamento che dal 2012 ne fa il brand leader nella celebrazione e nel supporto alla cultura dell’innovazione e dello spirito creativo.
Nel 2021 l’evento tornerà a tenersi in presenza e sarà preceduto e seguito da una serie di iniziative sia fisiche che online, partendo proprio con BUONO!.
Maker Faire Rome – The European Edition, è promosso dalla Camera di Commercio di Roma e organizzato dalla sua Azienda speciale Innova Camera.
Il Santa Chiara Lab, presieduto dal prof. Angelo Riccaboni, è un luogo di dialogo e ibridazione dei saperi, uno spazio per la formazione trasversale, l’accoglienza e la condivisione. Le sue principali aree di interesse sono: sostenibilità, settore agroalimentare, tecnologie digitali, salute pubblica, competenze trasversali.
Il tema dell’agroalimentare è uno dei punti cardine delle agende politiche nazionali e sovranazionali. Il motivo è chiaro: dalla sostenibilità delle filiere agroalimentari dipende la qualità della nutrizione a livello globale, la preservazione degli ecosistemi, la sconfitta della fame e anche la competitività delle aziende che vorranno (o dovranno) adeguarsi alla transizione ecologica.
Il Santa Chiara Lab – Agrifood è una struttura unica in Italia per la presenza di tecnologi ed esperti dedicati alla diffusione dell’innovazione nelle imprese del settore, per la vasta rete di relazioni in Italia e all’estero e le capacità progettuali e organizzative.
Numerose sono le iniziative messe in campo dal Santa Chiara Lab per il settore agrifood: attraverso attività e progetti specifici, la struttura supporta l’innovazione colturale, tecnologica, organizzativa e sociale (grazie alle attività svolte dal Segretariato italiano di PRIMA); sostiene le imprese nella transizione verso sistemi agroalimentari sostenibili (attraverso la piattaforma web Prima Observatory on Innovation – POI e progetti come Siena Food Lab Academy); conduce analisi degli scenari futuri e delle opportunità per le imprese del settore (tra cui il progetto di ricerca “Fixing the Business of Food”); supporta il finanziamento di idee innovative. Il Santa Chiara Lab – Agrifood è inoltre direttamente impegnato nella valorizzazione e divulgazione in Italia della Mission Soil Health and Food della Commissione Europea, per la quale il Prof. Angelo Riccaboni ha il ruolo di rappresentante italiano.
L’Azienda non ha fini di lucro ed è operativa dal 1992.
Agro Camera progetta e realizza attività a beneficio delle imprese della filiera agricola ed agroalimentare, assicura il funzionamento della Borsa Merci, coopera con le Associazioni, le Istituzioni e le Amministrazioni per il miglioramento del sistema agricolo.
L’obiettivo dell’Azienda è la valorizzazione del settore agricolo e agroalimentare del territorio di Roma.
È un hub, un think tank, un laboratorio che da anni si impegna per diffondere la cultura della sostenibilità e della tecnologia utile al sistema dell’agrifood di qualità; avvicinare anche le piccole imprese alle tecnologie 4.0; formare studenti, imprenditori e appassionati sulle tematiche della transizione ecologica e digitale; creare reti con le realtà che portano avanti progetti di rural social innovation.
Rural Hack attraverso ricerca, innovazione, networking, formazione e istruzione accompagna gli studenti, le imprese, i territori, le istituzioni, verso un uso consapevole ed ecologico delle tecnologie.
In questo modo le tecnologie possono diventare strumenti a supporto della transizione agroecologica, un approccio in grado di promuovere la conversione dell’agricoltura e dei sistemi alimentari verso modelli compatibili con la biodiversità, a basso impatto ambientale, più sicuri e socialmente giusti.
ll metodo di RuralHack si ispira ai principi della Dieta Mediterranea che fonda i suoi valori sull’identità e la comunità; sulla “contaminazione” come accoglienza e arricchimento; sulla salute e la cura del territorio; sulla biodiversità e la conservazione del paesaggio; sulla condivisione e il riconoscimento delle diversità; sulla tradizione e la creatività.
Questi valori possono condizionare l’introduzione e l’utilizzo delle tecnologie a partire da quelle del 4.0 (Big Data, IoT, intelligenza artificiale, ecc.) e orientare l’innovazione digitale diventando, quindi, la chiave dello sviluppo sostenibile, a tutela della biodiversità, dell’ambiente e delle persone.
Storie italiane di agricoltura, territori e cibo sostenibili.
Giovedì 24 e venerdì 25 giugno in live streaming.